💬 La prospettiva cognitivo-comportamentale secondo Giovanni Liotti e Vittorio Guidano
Il nostro lavoro si ispira all’evoluzione del pensiero cognitivo portata avanti in Italia da Giovanni Liotti e Vittorio Guidano, due figure fondamentali della psicoterapia cognitiva contemporanea.
Entrambi hanno contribuito a superare la visione più tecnica e razionale della terapia cognitivo-comportamentale, per dare vita a un approccio più profondo, personale e relazionale, che considera la mente come un sistema complesso in continua costruzione di significato.
🌿 La prospettiva di Giovanni Liotti
Secondo Liotti, alla base della sofferenza psicologica ci sono non solo pensieri o convinzioni disfunzionali, ma soprattutto modelli di attaccamento e relazioni precoci che plasmano il modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri.
La terapia diventa quindi un incontro umano sicuro, in cui esplorare e riorganizzare questi modelli interni, sviluppando nuove forme di relazione basate su fiducia, accoglienza e cooperazione.
Il terapeuta, in questa visione, rappresenta una “base sicura” che aiuta la persona a riconoscere i propri schemi affettivi e a costruire un senso di sé più stabile e integrato.
🌱 La prospettiva di Vittorio Guidano
Guidano ha ampliato la psicoterapia cognitiva introducendo la prospettiva post-razionalista, centrata sull’identità personale e sulla coerenza narrativa dell’esperienza.
Ogni individuo, secondo Guidano, dà senso alla propria vita attraverso una storia interiore che organizza emozioni, pensieri e ricordi.
La sofferenza emerge quando questa narrazione perde coerenza o quando esperienze dolorose non trovano posto nel proprio racconto di sé.
La terapia diventa quindi un processo di ricostruzione di significato, in cui la persona, insieme al terapeuta, riscopre un modo più autentico e coerente di comprendere la propria esperienza.
🤝 Un approccio che unisce mente, emozioni e relazione
Seguendo l’eredità di Liotti e Guidano, concepiamo la terapia come un percorso di conoscenza e trasformazione personale.
Non si tratta solo di modificare pensieri o comportamenti, ma di comprendere se stessi in profondità, riconoscendo le proprie emozioni, la propria storia e il modo unico in cui si attribuisce significato al mondo.
In questa prospettiva, il cambiamento nasce dalla relazione terapeutica: un incontro autentico in cui la persona può sentirsi vista, compresa e accompagnata nel ritrovare equilibrio, coerenza e sicurezza interiore.
In sintesi, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ispirata a Liotti e Guidano è un percorso che integra ragione ed emozione, pensiero e narrazione, mente e relazione — un cammino verso una comprensione più piena e compassionevole di sé.